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CLAUDIO CASINI, IL PANINARO TRA GLI SQUALI IN CIAO

 

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Anni ’80

“Anni ’80: Paninaro, Metallaro, Punk o Dark?”
Paninaro!

“Ok, Paninaro, allora tu che sei appassionato di moto, al tempo cosa avevi lo Zundapp 175?”
 Sfortunatamente no.
Avevo un Ciao bianco, ma sognavo lo Zundapp.

“Hai modificato la marmitta?”
Assolutamente sì una Polini che garantiva almeno 1000 giri in più e una velocità di punta decisamente superiore a quella codice.

“E oggi invece che moto hai?”
Diciamo che io sono “malato” per cui di moto ne ha 3. L’ultima bambina del garage è una BMW, una super sportiva, però ne ho anche una più paciosa da enduro per il fuoristrada

Ingram Micro, tecnologia e Bechtle

“Nel 1994 entri in Ingram Micro. Che cosa facevi lì all’inizio?”
Facevo l’Area Manager e gestivo i rivenditori di Emilia Romagna, Toscana, Marche e Umbria, e ho un ricordo bellissimo perché io sono di Reggio Emilia e quindi fino al momento di entrare in Ingram ho seguito solo l’Emilia Romagna e quell’incarico mi diede la possibilità di espandere il mio raggio d’azione, conoscendo clienti molto importanti in Toscana. E altrettanto nelle Marche e in Umbria.

 “Agli inizi della Ingram c’erano alcuni personaggi, qualcuno è ancora lì, e ce n’erano 4 in particolare che quando sono entrato mi hanno colpito: tu, David, Mauro Catalano e Paolo. Ecco, tutti e voi 4, in periodi diversi, diete stati lì, usciti e poi rientrati. Però tu e da parecchio che non rientri in Ingram. Che cosa ti manca, oltre all’aula Bronson, di quel periodo?”
Sei troppo gentile. Grazie di avermi affiancato a David, Mauro e Paolo! Sicuramente di quei tempi mi mancava l’energia e l’entusiasmo dovuto al fatto che davvero sentivamo che stavamo contribuendo a cambiare il mondo.
Abbiamo visto tutte le release di Windows, abbiamo visto Outlook diventare uno strumento utilissimo per tutti, e abbiamo visto nascere il browser.

“Nella realtà aumentata tu e io potremmo avere i capelli e, volendo, tu potresti diventare il Punk che negli anni 80 non sei mai stato. Ma credo che la tecnologia che ti appassiona di più oggi non sia la realtà aumentata. Qual è?”
Di base io sono appassionato della tecnologia che mette in grado le persone di comunicare, per cui tutti strumenti che rendono le persone in grado di comunicare più velocemente e più efficacemente ovunque si trovino sicuramente mi attraggono.
E’ evidente che vedo il rischio dell’intermediazione di strumenti della comunicazione, e quindi anch’io cerco di fare ogni tanto un po’ di sana rieducazione abbandonando smartphone e tablet.

 “Sei in Becthle dal 2018, quali sono le tue 3 sfide per il 2020?”
La sfida principale ancora una volta sarà crescere. La seconda sarà far crescere ulteriormente il team, e credo che abbia un buon livello per cui farlo crescere ulteriormente. La terza sfida è continuare a dare valore ai nostri clienti e aiutarli a risolvere problemi e a trovare soluzioni alle loro esigenze di business.

‘Sto benedetto Funnel e la Mercedes

 “Tu sei famoso per tante cose, ma una di queste è il Funnel, cioè il famoso imbuto in cui entrano i clienti potenziali ed escono delle vendite quindi di clienti reali. Non c’è stato un meeting che io ricordi della tua vita che non hai messo questo benedetto imbuto in una slide, o su un foglio. Perché strategicamente è così importante per te il funnel?”
Perché si tratta si tratta di uno strumento che ti dà un’idea di quanto le attività che fai si convertono in qualcosa di concreto. Sappiamo che spesso sono tante le variabili che fanno sì che un business sia di successo o meno. E il famoso imbuto il famoso imbuto davvero rapidamente mi visualizza quello che sto facendo e quindi riesco a vedere dove possiamo migliorare la nostra attività. Perché alla fine è evidente che sarebbe bello avere una conversion del 100%, ovvero ogni attività che faccio dà un contributo concreto alle vendite successive, ma in realtà non è così. Quindi lavorare con l’imbuto sempre in mente aiuta poi a incidere nell’efficacia ed efficienza dell’attività che metto in atto per sviluppare il business.

“Passiamo da l’imbuto ai curricula. Tu hai fatto anche, nella tua carriera, il direttore vendite di Monster per circa 4 anni. Come si scrive un buon curricula?”
Allora, un buon curricula si scrive dalla fine all’inizio, per cui si parte ricordando cosa si sta facendo. E sicuramente un buon curriculum è importante che in poche righe mette in evidenza le risposte alle tre domande che si pone un’azienda nel momento in cui approccia un candidato ovvero: chi è questa persona. Che cosa fa, che cosa sa fare e con quale grado di successo lo sta facendo. E cosa può portare in più alla mia azienda.

“Nel film anni ’80 Vacanze di Natale, il Dogui, Guido Micheli, ne aveva una, e forse è per quello.
Ma mi vuoi spiegare perché ti piacciono tanto le Mercedes???”
La stellina la stellina, è l’auto più bella del mondo!!!
Le Mercedes non hanno la dinamica delle Bmw, ma hanno la capacità di portarti da un punto all’altro della cartina con un confort ineguagliabile sia dal punto di vista fisico, sia dal punto di vista acustico. E poi, diciamoci la verità, parlando di anni ’80 la Mercedes 560 SEC è l’auto più bella del mondo, e ancora oggi quando ne vedi una in centro a Milano, anche se è un’auto di ormai 30 anni, ti accorgi che ha delle linee ancora oggi fantastiche veramente.

Squali grigi e Amazon

“Tu vivi in Italia, ma sei praticamente cittadino onorario delle Maldive e mi han detto che vicino all’ Atollo di Ari stanno creando l’atollo di Claudio. Hai mai avuto un incontro pericoloso oltre il reef?
No, grazie al cielo 😉 Incontri pericolosi no, ma è evidente che immergendosi in un mare tropicale, caratterizzato anche da situazioni di grande corrente, piuttosto che di maree, piuttosto che di fauna anche anche dimensionalmente importante, qualche momento c’è in cui devi stare concentrato su quello che stai facendo.
Però diciamo che l’incontro più avventuroso è sempre quello con lo squalo grigio. Nel mio caso mi viene in mente un momento in cui siamo arrivati vicino a degli squali grigi che probabilmente non gradivano la nostra presenza e rapidamente si allontanarono con una reazione davvero nervosa. Quello forse è stato il momento più preoccupante.

 “Rimanendo in tema di squali, Amazon per rivenditori e distributori rischia di essere un pò lo squalo bianco, quello che mangerà tutti.
Ci sono dei modi per rivenditori e distributori di salvare il proprio business?”
Valore, valore e valore.
Valore delle persone, della competenza e del servizio erogato.
In comune abbiamo avuto un capo che si chiama Vincenzo, Vincenzo Baggio.  Mi ricordo una delle domande più importanti che mi fece era:” Perché il cliente dovrebbero dovrebbe scegliere noi? Qual’è la nostra value proposition?”. Ecco, secondo me noi tutti attori del canale dobbiamo aver in mente questa domanda: perché mai il cliente dovrebbe scegliere me piuttosto che una piattaforma. Posto che Amazon è sicuramente la piattaforma di commercio più utilizzata al mondo, secondo me esistono ancora tante aree dove, dando una risposta alla domanda che dicevamo prima, il cliente trova ancora delle ragioni per scegliere il partner di canale che si basano anche sul supporto”

Ecco cosa legge Claudio in questo periodo

“A leggere libri siamo rimasti probabilmente in 3: tu, io e forse uno che sta ascoltando il nostro podcast. Che lettura consiglio a me, e a quello che ci ascolta per il prossimo mese?”
Ma guarda, in questo momento mi trovi mi trovi in un momento particolare perché discutendo con dei vecchi compagni di liceo ci stavamo domandando se fosse più utile oggi leggere Il Capitale di Carlo Marx o il saggio sulla ricchezza delle nazioni di Adam Smith.
Per non saper né leggere né scrivere, ho comprato entrambi.  Dopodiché, mi sono comprato anche un saggio su Friedman perché penso che in un’epoca in cui il sapere viene anche spesso svilito da chi millanta conoscenze basate fondate sul nulla, riprendere in mano i classici, in questo caso dell’economia e del pensiero filosofico economico, credo che sia una buona cosa per me.

E ora, goditi il podcast di Claudio Casini

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