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TECHMED – I MIGLIORI KIT PER TESTARE LA COVID-19 SONO ITALIANI

 

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19 MAGGIO 2020 – In questo podcast ti parlo dei kit per testare il coronavirus e di una bella storia italiana, che si chiama Clonit.

L’Italia è un paese curioso: è lì, sempre sull’orlo del burrone. Ma non ci cade, e tu continui a chiederti come sia possibile. Forse perché, lontane dal clamore, lavorano aziende capaci di fare cose eccellenti, come nessun’altra al mondo. Quella di cui parliamo oggi si chiama Clonit.

Clonit, la storia

E’ stata fondata nel 1987 a Milano e si occupa di biotecnologie. Il presidente è Carlo Roccio, un biologo, e come racconta il Sole 24 Ore, non ne è a capo da sempre. Quando nasce, la Clonit ha altri proprietari. Roccio e un suo amico – Alberto Stangalini, che è anche suo tutor alla tesi di laurea – entrano nella compagine degli azionisti con il 10%, che poi diventa un 40% e nel 1998 il 100%. Cosa fa Clonit, ora? Fa kit di diagnosi molecolare veloce per capire la positività alla Covid-19. E non li fa solo per l’Italia: ad acquistarli sono Germania, Brasile, Regno Unito, Israele e i Paesi dell’area del Golfo Persico.

Clonit non è certo l’unica realtà al mondo a produrre kit per la diagnosi veloce. Ma è l’unica – secondo quanto sanno gli stessi proprietari – a stabilire anche la carica virale presente su ciascun tampone. In altre parole, a dire se un paziente è più o meno grave. Questo dato, per la diagnosi, è decisivo, perché l’esito della infezione si decide nei primi giorni dal contagio – tra i 10 e i 15 – e dipende proprio dalla carica virale.

clonit

Il primo banco di prova: Clonit e l’Antrace

Clonit si occupa di ricerca e sviluppo di prodotti nel campo della diagnostica molecolare avanzata da quando è stata fondata. L’esperienza aziendale è, per usare un eufemismo, piuttosto solida. Anche perché una delle prime prove con le quali si è cimentata è stato l’Antrace.

Te lo ricordi? Era il settembre del 2001. Non l’undici, ma qualche giorno dopo. Perché quando uno pensa a New York a quel tempo, pensa alle Torri Gemelle. E’ più difficile ricordarsi che pochi giorni dopo il terrorismo si è manifestato sotto forma di buste contenenti spore del batterio, inviate a uffici pubblici, personalità politiche, giornalisti. I morti sono 5, gli intossicati 17: quanto basta per alimentare un’autentica psicosi.

A Milano, alla Clonit, Stangalini sviluppa un’idea che porta l’azienda a essere la prima al mondo a produrre un kit per l’analisi molecolare con Pcr per l’individuazione rapida dell’Antrace. La FDA, Food and Drug Admin, ne compra un bel po’.

E poi nel podcast scoprirai…

… come Clonit ha lavorato per i testi sulla Covid-19 e i dettagli sui motivi che li rendono i più completi al mondo.

Buon ascolto!

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